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manganellare i ragazzi è un fallimento


Netta presa di posizione del Quirinale contro i metodi violenti usati dalla polizia contro i giovani manifestanti a Pisa e Firenze. Una nota dell’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica rende noto che «il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli, ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contemporaneo, la libertà di manifestare opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento».

Le cariche della Polizia alle manifestazioni di Firenze e Pisa pro Palestina scatenano una bufera politica. Tra i primi a plaudire alle parole del Capo dello Stato è il dem Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria Pd: «C’è un uso volutamente strumentale da parte del ministro degli interni Piantedosi delle forze dell’ordine responsabili delle troppe manifestazioni di piazza finite con incidenti e delle identificazioni dei manifestanti. C’è un clima volutamente pesante, dove si mette in discussione il diritto di manifestare il proprio pensiero». Apprezza anche l’intervento del Quirjnale Angelo Bonelli di Alleanza Verdi-Sinistra: «Bene il richiamo del presidente della Repubblica Mattarella. Spiace constatare che di fronte alle drammatiche immagini di violenza Giorgia Meloni sta ancora in silenzio. Torniamo a chiedere al ministro la rimozione del questore di Pisa».

Nel corso degli scontri sono sei gli studenti che sono rimasti feriti, e le immagini circolate su siti e social avevano fatto presto divampare le polemiche. Nel capoluogo toscano il corteo, composto da sindacati di base, studenti e comunità palestinese, era partito da piazza Santissima Annunziata per raggiungere, sfilando per il centro e piazza Ognissanti e ha poi proseguito il percorso sul Lungarno verso il consolato americano. A poche decine di metri era presente lo sbarramento delle forze dell’ordine; quando i manifestanti hanno provato ad avanzare sono partite alcune cariche. Il corteo ha poi fatto ritorno in piazza Ognissanti per gli interventi finali.

La ragazza ferita per un colpo al naso al corteo di Firenze

La ragazza ferita per un colpo al naso al corteo di Firenze – Ansa

Altre cariche della polizia erano avvenute nel centro di Pisa durante il corteo studentesco che voleva raggiungere piazza dei Cavalierio. I poliziotti schierati a protezione di uno degli accessi alla piazza hanno caricato gli studenti, alcuni giovanissimi, che stavano cercando di oltrepassare lo sbarramento. Tutta l’area intorno a piazza dei Cavalieri, dove si affaccia la sede centrale dell’ateneo di Pisa, era stata cinturata dalle forze dell’ordine.

«Il Consiglio Pastorale della Arcidiocesi di Pisa – si legge in una nota firmata dall’Arcivescovo Giovanni Paolo Benotto – esprime profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri» che «hanno causato il ferimento di alcuni studenti, anche minorenni». La Diocesi «ritiene che la violenza non sia mai giustificata e in attesa che si faccia luce sull’accaduto e sull’operato delle forze dell’ordine, auspica che tutte le autorità competenti intervengano per garantire il corretto e pacifico confronto democratico, tutelando la sicurezza di tutti, dei giovani in particolare. Credete che il dialogo pacifico e il ripudio della violenza in tutte le sue forme sia l’unico percorso capace di edificare la nostra casa comune su solide basi».

«Le immagini delle cariche della Polizia sugli studenti di Pisa e Firenze sono inquietanti», ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella. «Basta manganellate sugli studenti», aveva detto la segretaria del Pd Elly Schlein, definendo «inaccettabili» le immagini di Pisa. Mentre il Movimento 5 stelle e l’Alleanza Verdi-Sinistra hanno subito chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di riferire con urgenza al Parlamento su quanto accaduto nelle città toscane.

«Ancora una volta manganellate contro chi protesta per il massacro in corso a Gaza. Sono immagini preoccupanti, non degne del nostro Paese – ha dichiarato il leader pentastellato Giuseppe Conte -. Non può essere questa la risposta dello Stato al dissenso». Proteste anche da Enrico Borghi di Italia viva: «Il ministro deve spiegare l’uso dei manganelli». E il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi ha espresso «profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri avvenuti nel centro della città».

Mamma secondo il questore della stessa città, Sebastiano Salvo, «il corteo studentesco pro Palestina a Pisa non era autorizzato e le forze dell’ordine ne sono venute a conoscenza solo attraverso i canali sociali e pertanto, a differenza di altre circostanze analoghe, è mancata l’interlocuzione con i rappresentanti dei promotori». La carica, dunque, sarebbe stata determinata «da un momento di tensione scaturito da un contatto fisico tra alcuni manifestanti ei poliziotti che impedivano l’accesso alla piazza dei Cavalieri».

Studenti bloccati faccia a terra dalla polizia nel centro di Pisa

Studenti bloccati faccia a terra dalla polizia nel centro di Pisa – Ansa

Per il dipartimento di Pubblica sicurezza del Viminale gli scontri sono dovuti al «mancato rispetto delle prescrizioni» delle autorità, cioè dal «mancato preavviso» del corteo. La ministra dell’Università Annamaria Bernini ha fatto sapere di aver sentito il collega Piantedosi: «Mi ha assicurato che sta ricostruendo i fatti con la massima attenzione».

«Era una manifestazione non autorizzata, c’erano persone con il volto coperto, e lì vicino ci sono la sinagoga e il cimitero israelitico. Dare dei “figli di puttana” ai poliziotti non va bene. Il Viminale farà i suoi accertamenti se la polizia ha sbagliato» ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aggiungendo: «Se la polizia ha sbagliato ha sbagliato, ma attenzione, i poliziotti sono figli del popolo. Se ci sono stati degli abusi il ministero li sanzionerà, ma non bisogna strumentalizzare, ho sentito dalla Schlein parole di strumentalizzazione contro le forze dell’ordine».

E massima l’attenzione oggi su Milanodove sono in programma due cortei: uno in partenza alle 13 da Piazza Cordusio pro-Ucraina per i due anni dell’invasione russa, l’altro alle 14.30 da Piazzale Loreto per la Palestina.

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