19 maggio Pandemia e resilienza. Persona, comunità e modelli di sviluppo dopo la Covid-19
Le carenze del sistema sanitario, il peso delle diseguaglianze economiche e sociali in tempo di crisi, l’inquinamento e la riduzione progressiva della biodiversità: la diffusione del Covid-19 ha fatto emergere numerose questioni di carattere socio-economico, che ora necessitano di risposte tanto lungimiranti quanto urgenti. Con questa consapevolezza, dunque, la Consultazione scientifica del “Cortile dei Gentili” – fondata dal Card. Gianfranco Ravasi e presieduta dal Prof. Giuliano Amato – vuole partecipare e contribuire al dibattito attuale con il documento online “Pandemia e resilienza: persona, comunità e modello di sviluppo dopo la Covid-19”.
Alla base del lavoro – ora disponibile in formato pdf, modificato da CNR Edizioni e curato da Cinzia Caporale e Alberto Pirni – vi è un’analisi multidisciplinare della situazione sociale ed economica determinatasi a seguito della diffusione del Corona virus: la scarsità di risorse e le misure di contenimento della pandemia, infatti, si sono accentuate vulnerabilità e diseguaglianze, che il precedente modello di sviluppo aveva già alimentato, uno scapito del benessere collettivo ed equamente distribuito.
«Non possiamo tornare al mondo di “prima”, rivelatosi estremamente vulnerabile», commenta il Prof. Giuliano AmatoPresidente della Consulta. «Al contrario, è quanto mai necessario guardare al futuro con un approccio generativo e ricostruire una società capace di resistere, resiliente, come oggi si dice, davanti alle incognite del futuro che ci attende. Per fare ciò è necessario salvaguardare il nostro capitale umano, sociale, naturale ed economico, riducendo i vincoli della scarsità e contrastando la cultura dello scarto. La cifra morale di una civiltà, infatti, si misura nella sua capacità di promuovere il bene comune e di proteggere i più deboli.»
Diverse, dunque, sono le proposte elaborate dal gruppo di lavoro in tal senso, approfondite dettagliatamente nel testo integrale del documento: affrontare la scarsità delle risorse, in primo luogo di quelle sanitarielavorando sulla prevenzione dei rischi secondo un principio di equità sociale; costruire una società di assistenza socialeche conti sui cittadini e le imprese responsabili non meno che sullo Stato e il tradizionale mercato; promuovere un modello di sviluppo sostenibileambientale e sociale, basato sull’economia circolare e investire nella ricerca scientifica, a partire dalla ricerca di base, fonte di nuove tecnologie. Per fare tutto questo, infine, dotare le nostre democrazie di sistemi di governo non più prigionieri del presente e capaci di costruire e gestire programmi lungimiranti per il futuro.
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