Di Ashna Hurynagcorrispondente di notizie
La folla sul porto è in aumento dall’ora di pranzo.
La notizia che speleosub di Napoli e Roma si erano uniti alle ricerche suscitò ancora più attenzione e interesse.
Le ricerche erano giunte al terzo giorno e gli ambientalisti temevano la mancanza di ossigeno per le persone a bordo dello yacht affondato.
Si sono udite le radio gracchiare sull’acqua, dove è stato costruito un “centro” temporaneo di ricerca e soccorso.
La nave bianca della guardia costiera e la barca di ricerca e soccorso color crema e rossa stavano arrivando dal sito di ricerca.
Mentre attraccavano, due subacquei vestiti con mute arancioni, a poppa della barca, sollevarono il primo sacco per cadaveri.
La vista che fa ammutolire la folla di fronte. La commozione del momento cupo che porta alcuni spettatori alle lacrime.
Alcuni distolsero lo sguardo, altri filmarono con i loro telefoni.
Il momento che molti avevano temuto si stava realizzando davanti ai loro occhi, mentre la missione di salvataggio di pochi minuti prima si trasformava rapidamente in recupero.
La folla guardò mentre un altro corpo veniva portato a riva.
Sembrava formarsi spontaneamente una guardia d’onore mentre ogni corpo veniva portato al porto: poliziotti, vigili del fuoco e addetti alla ricerca e al soccorso uno accanto all’altro, alcuni con la testa china, un momento di silenzio e rispetto.
Dopo ore di ricerche, l’operazione volge al termine.