(ANSA) – ROMA, 28 FEB – Le comunità Donna, Vita, Libertà Europa e Donna, Vita, Libertà Italia hanno lanciato una petizione per chiedere l’esclusione dell’Iran dalla Biennale di Venezia 2024.
La petizione è stata firmata da importanti personalità del mondo dell’arte e della cultura.
Il movimento Donna, Vita, Libertà è stato innescato dalla morte in custodia nel settembre 2022 di Mahsa Amini, una donna curdo-iraniana di 22 anni arrestata per presunta violazione della legge iraniana sul velo obbligatorio.
L’appello arriva dopo che migliaia di persone hanno firmato una petizione simile chiedendo l’esclusione di Israele dalla prossima Biennale d’Arte di Venezia, in programma dal 20 aprile al 24 novembre, per il suo presunto “genocidio” a Gaza.
Lo ha escluso martedì il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
“Il diktat di chi si crede detentore della verità e, con arroganza e odio, pensa di poter minacciare la libertà di pensiero e di espressione creativa in una nazione democratica e libera come l’Italia è inaccettabile e vergognoso”, ha detto Sangiuliano.
“Israele non solo ha il diritto di esprimere la sua arte, ma ha il dovere di dare testimonianza al suo popolo proprio in un momento come questo in cui è stato attaccato a sangue freddo da spietati terroristi.
“La Biennale sarà sempre uno spazio di libertà, incontro e dialogo, non uno spazio di censura e intolleranza”.
La richiesta del divieto israeliano è contenuta in una lettera indirizzata alla Fondazione Biennale che ha già raccolto oltre 8.000 firme.
“Mentre il mondo dell’arte si prepara a visitare il diorama dello Stato-nazione ai Giardini della Biennale”, si legge nell’appello, “noi affermiamo che è inaccettabile ospitare uno Stato impegnato nelle atrocità in corso contro i palestinesi a Gaza”. No al Padiglione Genocidio alla Biennale” (ANSA).
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