Una manifestazione a sostegno di Mariupol, la città ucraina rasa al suolo dai russi
Due casi nel sole 24 ore: si riaccende la polemica sui “putiniani” d’Italia. Nel mirino sono finiti due appuntamenti in due grandi città, Modena e Verona: a Modena, nel frattempo, si è svolto un incontro sulla ricostruzione della città di Mariupol promosso dall’Associazione Culturale Russia Emilia-Romagnain calendario il 20 gennaio prossimo nella città emiliana in una sala civica di via Viterbo. A Verona la presentazione del libro del controverso generale Roberto Vannacci, poi saltato.
Ma andiamo con ordine. A protestare, nel centro emiliano, sono stati subito i Radicali Italiani«dopo la concessione della sala del Comune di Modena a un’associazione che si schiera apertamente con la propaganda del regime di PutiN». Immediato l’annuncio di una contro-manifestazione. «I Radicali italiani, Radicali Modena e diverse associazioni ucraine modenesi scenderanno in piazza a Modena il 20 gennaio per dire basta alla propaganda del Cremlino in Italia e promuovere la solidarietà internazionale in difesa dei valori di libertà e democrazia». Quanto all’oggetto del convegno, la presunta «ricostruzione di Mariupol», «ci permettiamo di ricordare che la città ucraina è stata occupata, bombardata e brutalmente distrutta: case, ospedali, scuole, teatri sono stati rasi al suolocon una drammatica perdita di vite umane. Una tragedia che ha un solo responsabile: la Federazione Russa-. Chiediamo ancora una volta di revocare la concessione della sala per la conferenza». Contro l’iniziativa, si è schierato anche ilMean, il Movimento europeo di azione non violentache in una nota parla di «insulti ai martiri» della città e di «evento intollerabile per chi ha a cuore la realtà e ha un minimo di senso morale»Da parte sua, il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, respinge i tentativi di strumentalizzazione e spiega: «Nessun sostegno». In serata è arrivata anche una nota ufficiale da parte ucraina. «Nella città italiana di Modena è prevista per il 20 gennaio una “mostra-conferenza” propagandistica sul fatto che Mariupol stia apparentemente vivendo un “veloce processo di ripresa” dopo essere stata occupata dalla Russia. «Il ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina considera questo evento una provocazione russa» ha scritto su Facebook l’ambasciata dell’Ucraina a Roma, riferendosi ad aver «già inviato una richiesta ufficiale di cancellazione dell’evento». «A livello ufficiale, l’Italia sostiene fermamente la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Ci aspettiamo una reazione adeguata a questa provocazione russa» ha dichiarato il portavoce del ministero degli Affari Esteri, Oleh Nikolenko, citato nel post dell’ambasciatore.
Nel frattempo, a Verona è saltata la presentazione del libro del generale Roberto Vannacci “Il mondo al contrario”dopo le proteste di chi ha fatto notare il detto proprio contro la presenza di esponenti politici locali vicini al putinismo. «Associazioni come Circolo Pink, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo vantano sui loro canali social di riuscire a boicottare la presentazione del libro» ha spiegato il consigliere veneto della Lega, Stefano Valdegamberi, che ha poi informato di aver «ripiegato su un’altra struttura nel veronese» al posto dell’hotel in cui l’incontro si sarebbe dovuto svolgere in un primo momento. «Anche Vannacci è stato avvertito, ha detto “andiamo avanti, non cediamo alle minacce”, quindi ci saremo l’11 gennaio». In Sala non ci saranno simboli politici, ma solo il libro del generale che tanto clamore ha già suscitato.