Nonostante il 2023 si sia chiuso con un saldo positivo tra nuove aperture e chiusure, il 2024 continua a preoccupare. È quanto emerge dall’ultima indagine condotta da Format Research per Confcommercioche ha messo sotto la lente d’ingrandimento anche 20mila aziende della Provincia di Pisa.
“A preoccupare sono soprattutto la difficoltà delle imprese a far fronte al fabbisogno finanziario e, allo stesso tempo, a ricorrere agli istituti di creditoconseguenza della contrazione dei ricavi – ha commentato il presidente di Confcommercio Provincia di Pisa, Stefano Maestri Accesi – per gli imprenditori del nostro territorio rallenta in particolare la fiducia sull’andamento della propria attività e quella sui ricavi, che al momento si mantengono stabili, mentre le previsioni mostrano un miglioramento sotto l’aspetto dell’occupazioneanche se permangono le note difficoltà di reperimento di manodopera qualificata”.
“I numeri della Camera di Commercio ci dicono che nel 2023 sono state 2.173 le nuove imprese registrate in Provinciaa fronte di 2.026 cessazioni – ha aggiunto – ciò significa che c’è stato un saldo positivo di 147, con una crescita dello 0,35%, tra le più alte della Toscana. Un segnale incoraggiante, anche considerando la riduzione, l’aumento dei costi e il calo dei consumi”.
In particolare, da Confcommercio l’attenzione è rivolta sull’accesso al credito. “A livello nazionale, dal 2011 a oggi, c’è stata una riduzione di oltre il 35% dei prestiti del sistema bancario verso le imprese con meno di 20 dipendenti – ha detto Federico Pieragnoli, direttore dell’associazione di categoria pisana – difficoltà confermate dall’indagine per le piccole e medie imprese del territorio. La conseguenza principale è stata un maggior indebitamento bancarioseguita dalla difficoltà di evadere i pagamenti“.