A nome della presidenza belga del Consiglio dell’UE, il ministro degli Affari esteri Hadja Lahbib ha affermato di sperare che i 27 stati membri raggiungano un accordo il 1° febbraio per la riforma del bilancio a lungo termine dell’UE, che serva da base per i negoziati con il Parlamento. Per quanto riguarda l’Ungheria, ha affermato che la presidenza continuerà a lavorare sulla procedura in corso dell’articolo 7(1) e ha annunciato che una nuova udienza con l’Ungheria avrà luogo a giugno. Ha sottolineato che valutare l’attuazione delle riforme da parte delle autorità ungheresi, per consentire lo scongelamento dei fondi UE, è un compito della Commissione. “Ci auguriamo che il dialogo tra l’Ungheria e la Commissione dia i suoi frutti”, ha affermato Lahbib.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha sottolineato il ruolo cruciale dell’UE nel navigare nel mondo “in un’epoca di confronto e conflitto, di frammentazione e paura”. Ha sottolineato decisioni significative prese dall’UE, come il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo e l’avvio dei colloqui di adesione con l’Ucraina, elogiando quest’ultima per le sue riforme democratiche rapide e complete. Ha sottolineato l’impegno dell’UE per un’ambiziosa politica di allargamento, pianificando un’UE di oltre 30 stati membri. Ha anche sottolineato la necessità di rivedere il bilancio dell’UE per garantire un sostegno sostanziale e sostenibile continuo all’Ucraina. Affrontando la situazione in Ungheria, la presidente von der Leyen ha difeso la recente decisione della Commissione di sbloccare una parte dei fondi UE trattenuti. Questa decisione è arrivata in seguito all’impegno dell’Ungheria di riforme giudiziarie in risposta a diverse raccomandazioni dell’UE, ha spiegato, aggiungendo che circa 20 miliardi di euro rimangono congelati.
Diversi parlamentari europei hanno elogiato le decisioni storiche del Consiglio europeo sull’allargamento dell’UE, come l’apertura dei negoziati di adesione con l’Ucraina, ma sono rimasti delusi dal mancato accordo sulla revisione del bilancio a lungo termine dell’UE e sul sostegno aggiuntivo all’Ucraina. Il Consiglio europeo deve, hanno affermato, mantenere le promesse ed essere pronto a considerare tutte le possibili opzioni, accennando alla possibilità di una cooperazione rafforzata o di procedere con la procedura dell’articolo 7 per privare l’Ungheria dei suoi diritti di voto.
Molti parlamentari europei hanno esortato i leader dell’UE a non cedere al ricatto dell’Ungheria, a fornire ulteriori informazioni sullo sblocco da parte della Commissione di elementi dei finanziamenti dell’UE che erano stati congelati a causa del meccanismo dello stato di diritto e a rispondere alle richieste dell’articolo 7 del Parlamento. Tuttavia, i parlamentari europei hanno anche sottolineato la necessità di mantenere una comunicazione aperta con l’Ungheria e di ascoltare le sue preoccupazioni.
Alcuni relatori hanno anche voluto una ripresa dell’idea di un’Unione Europea di Difesa per essere pronti a opporsi a Putin. Altri hanno sollevato la necessità di evitare misure di austerità e di stanziare più fondi UE per cause sociali e ambientali.
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