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I sindacati scendono in piazza anche per la strage di Suviana. Landini: «La Cisl assente? Chiedete a chi davanti ai morti ha deciso di non scioperare» – Il video

«In Italia si è svalutato troppo il lavoro e leggi introdotte in questi anni stanno favorendo un modello di fare impresa fondato sullo sfruttamento. Su appalti, subappalti e profitto a tutti i costi. Un modello che danneggia i lavoratori, che muoiono e si sfortunato, ma danneggia anche il paese. Bisogna dire basta». Lo ha detto da Brescia il segretario della Cgil Maurizio Landini presente alla manifestazione indetta per lo sciopero generale. «La Cisl assente? Chiedete a chi davanti ai morti ha deciso di non scioperare. Noi vogliamo unire» ha spiegato Landini. Oggi Cgil e Uil scendono in piazza in diverse parti di Italia. Anche a Bologna, contro le morti sul lavoro e per la Strage di Suvianal’esplosione alla centrale idroelettrica a Bargi su cui si cercano ancora i disperdere. Secondo le forze dell’ordine nel capoluogo emiliano sono presenti almeno 1.500 persone. Ad aprire il corteo uno striscione “Adesso basta”. La arriva nel merito di uno sciopero generale dei settori pubblico e privato di 8 ore. Michele Bulgarelli, segretario della Cgil di Bologna, è stato netto: «È il giorno della rabbia perché dopo lo sgomento penso che sia assurdo e inaccettabile, indegno di un Paese civile anche il comunicato e la conferenza stampa di ieri di Enel Green Power. La deresponsabilizzazione della filiera degli appalti fa sì che si elenchino 3 o 4 aziende ma oggi noi non abbiamo notizia formale, ufficiale da parte dell’azienda su quali aziende impiegassero i dipendenti».

Contestato il Pd

Le persone, dopo aver sfilato per strada, si sono radunate sul Crescentone. Con loro anche una delegazione della Fiom di Firenze. Gli interventi, introdotti dal segretario della Cgil di Bologna Michele Bulgarelli, sono stati aperti da un minuto di voce. Non sono mancate le contestazioni, verso esponenti del Pd. «Fuori Lepore, Bonaccini e il Pd dal corteo», hanno urlato alcuni manifestanti, con bandiere di Rifondazione Comunista e Carc. «Perché il Pd non tutela i lavoratori in azienda? Perché non fa sua la legge sugli omicidi sul lavoro? Ci chiediamo cosa ci stiano a fare qui? Cosa ci sta a fare il Pd che da 40 anni ha portato la precarietà in azienda?», hanno scandito al megafono alcuni di loro. La contestazione dura pochi minuti.

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