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Israele – Hamas, le notizie di mercoledì 2 ottobre

Israele sotto attacco, l’Iran lancia 180 missili balistici in scadenza: intercettati da Iron Dome e contraerea Usa

Israele sotto attacco, l’Iran lancia 180 missili balistici in scadenza: intercettati da Cupola di ferro e contraerea Usa, «pochi i feriti». Tra gli obiettivi 3 basi militari. L’esercito: continueremo a colpire con forza. Teheran: non risponderà o sarà devastante. Chiuso lo spazio aereo.

L’attacco iraniano contro Israele è partito alle 19.30, un’ora prima in Italia, quando i cellulari tutti gli abitanti di Israele hanno lanciato l’allerta massima per l’arrivo di missili balistici. L’allarme è stato deciso dall’esercito israeliano per consentire alla popolazione di raggiungere le zone protette con almeno 6 minuti di anticipo rispetto al minuto e mezzo concesso dalle sirene che sono scattate poi nei quartieri di Tel Aviv, a Gerusalemme e in tutte le città del Paese sotto attacco diretto dell’Iran per la seconda volta in poco meno di 6 mesi, bersaglio questa volta da più di 180 missili balistici.

Milioni di israeliani si sono precipitati nei rifugi, mentre la Guida suprema iraniana Ali Khamenei – nascosto in un posto segreto dal giorno dell’assassinio di Hassan Nasrallah – ha fatto sapere attraverso il ministero dell’Intelligence che «l’Iran è ora in stato di guerra» minacciando tutti i Paesi che sosterranno Israele. Immediatamente lo spazio aereo del Paese è stato chiuso, così come ha fatto l’aviazione civile in Israele. Dove, subito dopo gli allarmi, si sono sentite le esplosioni provocate dal sistema di difesa aereo che ha abbattuto la prima ondata di ordigni.

L’Idf ha fatto sapere che schegge o razzi sono caduti a Tel Aviv, vicino al Mar Morto, nel sud del Paese e nella regione di Sharon. Pochi minuti ed è partita la seconda ondata, mentre le tv israeliane trasmettevano le scie e le deflagrazioni in cielo ei residenti sentivano decine di boati. Alle 20.33 l’esercito ha avvisato la popolazione che poteva uscire dai rifugi: pochi minuti e la gente era già per strada a Tel Aviv, dopo un’ora di tensione.

Poche ore prima negli Stati Uniti avevano avvertito gli alleati israeliani che Teheran avrebbe lanciato un attacco nell’arco di 12 ore. Informazione rimbalzata sul New York Timessecondo il quale gli ayatollah avrebbero dato il via dopo il tramonto. Gli Stati Uniti hanno sottolineato da subito che la vendetta della Repubblica islamica all’uccisione di Hassan Nasrallah e di Ismail Haniyeh, come rivendicato da Teheransarebbe stato dello stesso tenore della rappresaglia di aprile, quando furono tirati 300 tra missili e droni su Israele in seguito al bombardamento a Damasco del consolato iraniano. Anche in quel caso un’operazione preceduta da informazioni diplomatiche che consentì a Benjamin Netanyahu e ai suoi alleati, oltre che ad alcuni Paesi arabi, di attivare radar e contraerea affinché Teheran desse prova della sua forza senza fare vittime israeliane o danni gravi. Così come questa volta.

Joe Biden ie la sua vice Kamala Harris hanno seguito i lanci di missili iraniani contro lo Stato ebraico dalla Situation Room. Il presidente ha dato indicazione all’esercito di Israele nella difesa e abbattere i missili dell’Iran. I sistemi antimissilistici Usa dislocati in Medio Oriente sono entrati in azione, così come la contraerea della Giordania, che lo ha annunciato ufficiale. In serata il segretario di Stato Antonio Blinken è stato lapidario: «Israele ha sconfitto» l’attacco di Teheran, giudicato «inefficace» anche dalla Casa Bianca.

Anche a Palazzo Chigi la premier Giorgia Meloni ha convocato un vertice d’urgenza per fare il punto della situazione con il ministro degli Esteri Antonio Tajani (in collegamento da remoto), il ministro della Difesa Guido Crosetto, il sottosegretario Alfredo Mantovano (autorità delegata per i servizi di sicurezza), i vertici dei servizi segreti, il Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio Fabrizio Saggio e, in collegamento, l’Ambasciatore d’Italia in Israele, Luca Ferrari.

Il portavoce dell’Idf nel pomeriggio aveva avvertito che l’Iran avrebbe «una risposta forte» in caso di attacco: in serata ha ricevuto ribadito che ora ci saranno «gravi conseguenze». In un briefing il portavoce del Pentagono Pat Ryder ha detto che l’azione dell’Iran ha avuto «una portata doppia» rispetto a quello del 14 aprile scorso e gli Stati Uniti hanno annunciato che ora vogliono coordinare la risposta con l’alleato.

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