• Il ministro degli Esteri ungherese incontra Kuleba in Ucraina. Budapest apre al via libera per gli aiuti Ue.
• Baltici: aiuto a Ucraina non diminuisca dopo elezioni Usa.
• Weber: questa volta su Kiev il vertice Ue non può fallire.
• Una nuova bomba Usa a lungo raggio arriva domani in Ucraina
Ore 13:14 – Estonia, l’Ue darà a Kiev 500mila munizioni entro marzo
«Abbiamo appena concordato con i ministri della Difesa dell’Ue che manterremo la nostra promessa di consegnare 1 milione di proiettili di artiglieria all’Ucraina. Oltre 500mila proiettili saranno forniti entro la fine di marzo mentre oltre 1,1 milioni di pezzi arriveranno entro la fine del 2024». Lo ha scritto il ministro della Difesa dell’Estonia Hanno Pevkur su Twitter.
Ore 12:52 – Zakharova: Roma dovrebbe abbandonare politica «antirussa»
Sia la Russia che l’Italia potrebbero trarre vantaggio dall’abbandono da parte di Roma della linea politica «antirussa». Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, parlando ad una conferenza stampa. Zakharova ha ricordato che dopo l’inizio dell’operazione speciale in Ucraina, l’Italia «per volere di Washington ha scelto una linea di un duro confronto con il nostro Paese». In particolare, la portavoce ha menzionato l’adesione dell’Italia alle sanzioni contro Mosca e alla fornitura di armi a Kiev, osservando che «per colpa di Roma, quasi tutte le aree di cooperazione con la Russia sono state congelate». «Siamo fermamente convinti che il rifiuto dell’Italia di una politica antirussa e il graduale ripristino di una cooperazione pragmatica e reciprocamente rispettosa sarebbero davvero nel nostro interesse comune», ha affermato Zakharova. La Russia non ha dubbi sul fatto che «il popolo italiano con la sua saggezza, lungimiranza e buon senso prima o poi comprendera’ quanto sia controproducente l’attuale rotta distruttiva antirussa», ha detto ancora la portavoce. «Siamo sicuri che nessuno possa distruggere completamente le solide basi delle relazioni russo-italiane, che si basano sull’interesse reciproco e sulla simpatia reciproca dei popoli», ha concluso.
Ore 12:18 – Esplosione a sito petrolifero San Pietroburgo: attacco con drone
Un sito petrolifero a San Pietroburgo è stato colpito da un drone. «Dopo una esplosione, le fiamme si sono propagate in tre cisterne vuote. L’incendio è stato velocemente spento», ha scritto il sito di notizie locale Fontanka. Sono stati danneggiati anche altre strutture e veicoli. Il video di sorveglianza di una vicina fermata di autobus ha ripreso il momento dell’impatto. San Pietroburgo è a più di mille chilometri dal confine con l’Ucraina. Fonti della difesa russe hanno reso noto solo che oggi è stato respinto un attacco nella vicina regione di Pskov. Il drone, secondo Fontanka, sarebbe stato colpito da un sistema anti missile S-400. Malgrado i danni però non sarebbe stato abbattuto ed è precipitato un’ora dopo sul sito.
Ore 12:14 – Duma russa, passa legge per confisca beni a chi critica la guerra
La Duma, camera bassa del parlamento russo, ha adottato in terza lettura il progetto di legge che introduce nel codice penale della Federazione russa la possibilità di confisca dei beni per «false notizie sull’esercito russo e appelli pubblici ad attività dirette contro la sicurezza dello Stato». In pratica, potranno essere privati dei beni posseduti in Russia quanti criticano l’intervento militare russo in Ucraina o protestano contro le politiche del Cremlino in tempo di guerra. Una legge che non mira solo a scoraggiare il dissenso interno, ma prende di mira quanti hanno lasciato la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, tra questi uomini d’affari e artisti, o chi vive all’estero e non è allineato con la politica russa ma mantiene interessi economici in Russia. Questa legge è un documento «sui furfanti e traditori, su coloro che oggi sputano sulle spalle dei nostri soldati e tradiscono la loro Patria», ha affermato lo speaker della Duma Vjacelasv Volodin, promotore della legge assieme a un gruppo di una ventina di deputati, che l’hanno presentata all’esame della camera bassa il 22 gennaio.
Ore 12:00 – Ue rafforza protezione prodotti agricoli da import ucraino
La Commissione europea propone di rinnovare per un altro anno la sospensione dei dazi e delle quote di importazione sulle esportazioni ucraine verso l’Ue. Viene però rafforzata la protezione dei prodotti agricoli sensibili dell’Ue rispetto alle importazioni di alcuni prodotti dall’Ucraina con un meccanismo di salvaguardia rafforzato. Potranno essere intraprese azioni correttive rapide in caso di perturbazioni significative del mercato Ue o di uno o più stati membri. Ed è previsto un freno di emergenza per i prodotti più sensibili come pollame, uova e zucchero. Lo annuncia una nota.
Ore 11:43 – Fonti Russia: aereo Il-76 con prigionieri Kiev abbattuto da sistema Patriot
L’agenzia russa Tass, citando fonti della sicurezza, precisa che il sistema missilistico occidentale che avrebbe abbattuto l’aereo da trasporto militare Il-76 precipitato nella regione di Belgorod la scorsa settimana è un Patriot. Mosca sostiene che a bordo dell’aereo vi fossero 65 prigionieri di guerra ucraini e 10 membri dell’equipaggio russi. «L’inchiesta prosegue», ha precisato la fonte. La Russia ha accusato l’Ucraina di terrorismo, sottolineando che Kiev era al corrente dello scambio di prigionieri pianificato per quel giorno al checkpoint di Kolotilovka. Kiev ha negato che lo scambio di prigionieri, effettivamente in programma fosse iniziato.
Ore 11:42 – Cremlino: seguiamo caso Zaluzhny, a Kiev è tutto sbagliato
Il Cremlino segue le notizie sul possibile licenziamento del comandante in campo delle forze armate ucraine, Valerii Zaluzhny, su decisione del presidente Volodymyr Zelensky. Lo ha sottolineato il portavoce, Dmitry Peskov, affermando che «il regime di Kiev ha molti problemi, lì è tutto sbagliato». In un punto stampa, il portavoce del Cremlino ha anche evidenziato che la «fallita» controffensiva ed i problemi al fronte stanno portando ad un aumento delle tensioni interne in Ucraina, tensioni che aumenteranno «man mano che l’operazione militare speciale continuerà con successo».
Ore 11:25 – Intelligence Gb: detenuti russi ora reclutati con contratti a lungo termine
I detenuti russi non vengono più reclutati con contratti a breve termine, come accadeva ai tempi della Wagner, ai carcerati «vengono ora offerti contratti di reclutamento militare standard (a lungo termine) che comprendono il rimanere in servizio almeno fino a quando sarà cessata la mobilitazione parziale decretata nel settembre 2022». Lo scrive il bollettino giornaliero dell’intelligence Gb, citando una inchiesta del servizio in russo della Bbc. I contratti a breve termine di condannati, ricordano i servizi britannici, hanno creato polemiche sia per i reati commessi da alcuni ex detenuti al loro ritorno a casa che per la disparità di condizioni con i riservisti mobilitati. «È altamente probabile che il reclutamento a breve termine dei prigionieri fosse una risposta alle pressioni immediate sul reclutamento nella prima fase del conflitto. Nel 2023, lo stato russo si è probabilmente rivolto ad un reclutamento tramite contratti regolari come fonte di nuovo personale militare», conclude il bollettino.
Ore 11:07 – Kiev, assicurata autosufficienza energetica per riscaldamento
L’Ucraina è completamente autosufficente per il fabbisogno di gas naturale necessario per il riscaldamento domestico. «Stiamo attraversando la stagione del riscaldamento usando il nostro gas per la prima volta nella storia», ha affermato il primo ministro Denys Shmyhal, citato da Ukrainska Pravda. Naftogaz Ukraine e e la compagnia di stato UkrGasVydobuvannya hanno aumentato la produzione dell’11%, in gran parte grazie all’estrazione di nuovi pozzi. «Abbiamo al momento 10 milioni di metri cubi di gas nei nostri depositi di stoccaggio. E stiamo affrontando la stagione del riscaldamento solo con gas prodotto in Ucraina», ha assicurato Shmyal, aggiungendo che l’inverno viene affrontato con una rete elettrica stabile. Il risultato annunciato dal premier ucraino è particolarmente importante se pensiamo allo scorso inverno di guerra, quando i bombardamenti russi, mirati contro il sistema energetico ucraino, misero in difficoltà i civili costretti ad affrontare black out elettrici e interruzioni del riscaldamento in un paese dove l’inverno è lungo e particolarmente rigido.
Ore 10:38 – Michel: accordo a vertice vitale per nostra credibilità
«Chiudere l’accordo è vitale per la nostra credibilità e non solo per il nostro impegno a fornire un supporto costante all’Ucraina»: lo ha scritto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel nella lettera d’invito ai 27 in vista del vertice straordinario di domani dove – ha spiegato – oltre alla revisione del bilancio comune, si parlerà anche del sostegno militare per Kiev e della questione mediorientale. «Alla riunione di dicembre, 26 leader hanno sostenuto fermamente uno schema negoziale equilibrato che teneva conto di una serie chiara di priorità principali», ha aggiunto Michel.
Ore 10:33 – Accordo tra Olanda, Germania, Polonia su corridoio militare
Paesi Bassi, Germania e Polonia hanno firmato una dichiarazione sulla creazione di un corridoio militare per la circolazione di equipaggiamento militare verso l’Ucraina: lo ha annunciato la ministra della Difesa olandese, Kajsa Ollongren, citato dalla Ria Novosti. «Abbiamo bisogno di uno Schengen militare per spostare personale e materiale militare in modo più rapido ed efficiente. Ciò renderà l’Europa più forte. Abbiamo fatto un passo importante: Polonia, Germania e Paesi Bassi hanno firmato una dichiarazione per realizzare un corridoio militare», ha scritto Ollongren su X.
Ore 10:23 – Kiev: drone si schianta su area raffineria a San Pietroburgo
Un drone ucraino si è schiantato nella notte sul territorio della raffineria Nevskij a San Pietroburgo, in Russia: dietro questa operazione c’è la Direzione dell’Intelligence del ministero della Difesa ucraino, ha riferito una fonte dei servizi speciali a Rbc-Ucraina. I russi – ha affermato la fonte – hanno cercato di abbattere il drone con un S-400, il sistema di difesa aerea più potente nell’arsenale del nemico, ma non ci sono riusciti e il drone è comunque caduto sul territorio della raffineria Nevsky. «È indicativo che abbiano usato l’S-400 per impressionare i nostri droni. È molto interessante come funziona questo sistema antiaereo russo, poiché dopo averlo presumibilmente colpito, il drone è comunque caduto sul territorio del nostro obiettivo», ha spiegato la fonte.
Ore 09:47 – Il Papa: troppi civili vittime inermi delle guerre
«Domani, in Italia, si celebra la Giornata Nazionale Vittime Civili di Guerra. Al ricordo orante per quanti sono deceduti nei due conflitti mondiali, associamo anche i tanti, troppi, civili, vittime inermi delle guerre che purtroppo insanguinano ancora il nostro pianeta, come accade in Medio Oriente e in Ucraina. Il loro grido di dolore possa toccare i cuori dei responsabili delle Nazioni e suscitare progetti di pace». Lo ha detto il Papa al termine dell’udienza generale. «Quando si leggono le storie di questi giorni della guerra -ha aggiunto- c’è tanta crudeltà, tanta. Chiediamo al Signore la pace che è sempre mite, non è crudele».
Ore 08:59 – Borrell: dobbiamo fare chiarezza su aiuti militari a Kiev
«Ai ministri oggi sarà chiesto, nel corso di una sessione ristretta, di illustrare cosa hanno fatto per sostenere l’Ucraina e cosa intendono fare per permettere a Kiev di raggiungere gli obiettivi: dobbiamo fare chiarezza e il ministro della Difesa ucraino sarà in collegamento con noi per aggiornarci sugli sviluppi sul campo». Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Josep Borrell arrivando all’informale difesa a Bruxelles. «C’è ad esempio una disparità di accesso alle munizioni tra Russia e Ucraina e questa differenza va colmata».
Ore 08:57 – Crosetto: Ue sia veloce e meno burocratica nelle decisioni
«Oggi affronteremo la situazione in Ucraina per prima cosa ma anche il Mar Rosso. Mi auguro che finalmente l’Europa possa prendere una posizione più concreta e meno burocratica, perché i tempi che viviamo richiedono velocità e pragmatismo, non possiamo permetterci di affrontare i problemi come abbiamo fatto sinora». Lo ha detto il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto arrivando all’informale Difesa a Bruxelles.
Ore 07:43 – Kiev, bloccato server ministero Difesa russo con cyberattacco
Gli specialisti dell’intelligence del Ministero della Difesa ucraino hanno attaccato il server di comunicazione speciale del Ministero della Difesa russo. Lo riporta Ukrinform citando una dichiarazione degli 007 di Kiev. «La direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa ucraino tramite un attacco informatico ha bloccato il server del ministero della Difesa dello Stato aggressore russo, utilizzato per comunicazioni speciali», si legge nella dichiarazione.
Ore 07:40 – Kiev: 1.090militari russi uccisi nell’ultimo giorno
La Russia ha perso 385.230 soldati in Ucraina dall’inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo ha riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine il 31 gennaio. Questo numero include 1.090 vittime subite dalle forze russe nell’ultimo giorno. Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 6.310 carri armati, 11.757 veicoli corazzati da combattimento, 12.231 veicoli e serbatoi di carburante, 9.195 sistemi di artiglieria, 974 sistemi di razzi a lancio multiplo, 663 sistemi di difesa aerea, 332 aerei, 324 elicotteri, 7.100 droni, 23imbarcazioni e un sottomarino.
Ore 07:32 – Lettera di cinque leader Ue al «Financial Times»: raddoppiare sforzi su invio armamenti
I leader di Germania, Danimarca, Repubblica Ceca, Estonia e Paesi Bassi hanno riconosciuto che l’Ucraina dovrà fronteggiare seri problemi a causa della carenza di munizioni, e che non vi sono segnali all’orizzonte di una rapida conclusione del conflitto innescato dall’invasione delle forze armate russe: per questo motivo, i cinque leader hanno invitato i Paesi europei a raddoppiare gli sforzi volti a fornire assistenza militare a Kiev, e hanno chiesto ai Paesi partner di unirsi al finanziamento congiunto delle iniziative. «Non ci sono segnali che la guerra finirà nel prossimo futuro, (…) e si profilano seri problemi: l’Ucraina non ha abbastanza munizioni per l’artiglieria e gli impegni di sostegno militare rischiano di non soddisfare le necessità» di Kiev, hanno affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la premier danese Mette Frederiksen in una lettera congiunta con il primo ministro della Repubblica Ceca Petr Fiala, la premier dell’Estonia Kaja Kallas e il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte, pubblicata sul quotidiano britannico « Financial Times». I leader europei hanno definito una «dura verità» il fatto di non essere riusciti a raggiungere l’obiettivo «ambizioso» fissato all’inizio del 2023 di fornire all’Ucraina un milione di proiettili d’artiglieria entro marzo del 2024.
Ore 06:00 – Kiev: «Nella notte abbattuti 14 droni russi su 20»
Le forze russe hanno lanciato nella notte 20 droni kamikaze sull’Ucraina, 14 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev: lo ha reso noto l’Aeronautica militare ucraina su Telegram. «Il nemico ha attaccato con 20 Uav (droni, ndr) del tipo Shahed-136/131 dalle direzioni di Primorsko-Akhtarsk e Kursk in Russia, e con tre missili balistici Iskander-M dalla Crimea e dalla regione russa di Voronezh», si legge nel messaggio. «Le forze e i mezzi dell’Aeronautica militare, in collaborazione con le Forze di Difesa Aerea hanno distrutto 14 Uav nemici nelle regioni di Mykolaiv, Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk, Kirovohrad e Kharkiv», conclude la nota.
Ore 05:47 – Bloccato il server della Difesa russo per comunicazioni speciali
L’intelligence del ministero della Difesa ucraino (Gur) ha messo fuori uso ieri il server del ministero della Difesa russo utilizzato per le comunicazioni speciali: lo ha reso noto la stessa agenzia, come riporta Ukrinform. L’attacco informatico, realizzato da specialisti del Gur, «ha bloccato il server del ministero della Difesa dello Stato aggressore russo, utilizzato per le comunicazioni speciali», si legge nella nota. A seguito dell’attacco, prosegue l’agenzia, lo scambio di informazioni tra le unità del ministero della Difesa russo che utilizzavano il server situato a Mosca è stato interrotto.
Ore 03:51 – Droni russi su Kharkiv, feriti tre civili
Tre civili sono rimasti lievemente feriti ieri sera in seguito a un attacco con droni russo sulla città di Kharkiv, nell’Ucraina nord-orientale: lo hanno reso noto il capo dell’Amministrazione militare regionale Oleg Synegubov e il sindaco Igor Terekhov, come riporta Ukrainska Pravda.
Secondo le due fonti, le forze russe hanno lanciato almeno 6 droni kamikaze Shahed, provocando un incendio nel quartiere residenziale di Saltiv. Danni a infrastrutture civili sono stati registrati nel distretto di Slobid. I feriti sono tutti uomini di 85, 44 e 58 anni.
Ore 03:23 – Cia e capo intelligence Usa alla camera per Israele, Ucraina e Mo
Il direttore della Cia William Burns e la direttrice dell’intelligence Avril Haines incontreranno oggi la commissione di intelligence della camera per un briefing sull’Ucraina, Israele e il Medio Oriente. All’incontro parteciperà anche lo speaker della Camera Mike Johnson. Lo riportano i media americani.
Ore 02:52 – Una nuova bomba Usa a lungo raggio arriva domani in Ucraina
Il Pentagono ha testato con un successo una nuova bomba di precisione a lungo raggio per l’Ucraina che dovrebbe arrivare sul campo di battaglia già domani. Lo riporta Politico citando alcune fonti, secondo le quali Kiev riceverà forse già mercoledì le prime bombe «Ground-Launched Small Diameter», una nuova arma a lungo raggio prodotta da Boeing e che neanche gli Stati Uniti hanno nelle loro scorte. La bomba è in grado di viaggiare per quasi 145 chilometri ed è destinata a rafforzare l’arsenale di armi a lungo raggio dell’Ucraina.
Ore 02:21 – Capo Cia: abbandonare Kiev sarebbe autogol storico per Usa
«Per gli Usa abbandonare il conflitto in Ucraina in questo momento cruciale e tagliare il sostegno a Kiev sarebbe un autogol di proporzioni storiche»: lo afferma il capo della Cia William Burns in un saggio per Foreign Affairs. «La chiave del successo – scrive – sta nel preservare gli aiuti occidentali a Kiev. Rappresentando meno del 5% del bilancio della difesa Usa, è un investimento relativamente modesto con significativi ritorni geopolitici per gli Stati Uniti e notevoli ritorni per l’industria americana. Mantenere il flusso di armi metterà l’Ucraina in una posizione più forte se emergesse un’opportunità per negoziati seri».
Ore 01:50 – Lavrov: assurdo dire che dopo l’Ucraina attaccheremo Paesi Nato
Gli allarmi lanciati di recente da leader e generali occidentali secondo i quali la Russia si propone di attaccare Paesi della Nato dopo l’Ucraina sono «assurdi». Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Serghei Lavrov in una tavola rotonda con i diplomatici sulla situazione in Ucraina. «Dicono che se la Russia vincerà e difenderà i suoi interessi in questa guerra, allora gli Stati baltici, la Svezia e la Finlandia saranno i prossimi», ha sottolineato Lavrov, citato dall’agenzia Tass, ricordando che anche il presidente americano Joe Biden ha sostenuto questa ipotesi. «L’assurdità di tali affermazioni è chiara a tutti, a chiunque abbia la minima comprensione della storia e comprenda gli obiettivi che ci poniamo apertamente», ha affermato il ministro degli Esteri russo.
Ore 01:15 – Zelensky scommette sui droni: terremo testa alla Russia
Uno degli obiettivi principali dell’Ucraina per l’anno in corso è quello di tenere testa alla Russia nelle operazioni con i droni, la cui produzione verrà aumentata in modo significativo: lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come riportano i media locali. «Più i droni ucraini avranno successo, dall’Fpv (`First person view´, ovvero guidati via video, ndr) ai droni strategici, più vite dei nostri guerrieri salveremo», ha affermato il presidente, aggiungendo di aver tenuto una videoconferenza con la leadership militare e l’intelligence ucraina sulla produzione e il rifornimento di droni all’esercito. Il 19 dicembre scorso Zelensky ha annunciato che l’Ucraina avrebbe prodotto un milione di droni nel 2024. Secondo il ministro delle industrie strategiche, Oleksandr Kamyshin, l’Ucraina ha prodotto 50.000 droni Fpv il mese scorso e Kiev punta ad aumentare la sua produzione di droni fino a decine di migliaia al mese
Ore 00:49 – Weber: questa volta su Kiev il vertice Ue non può fallire
«Il fallimento non è un’opzione questa settimana sul finanziamento dell’Ucraina. I primi ministri, i cancellieri, i membri del Consiglio devono produrre risultati. Se Viktor Orban ha intenzione di porre di nuovo il veto, ora abbiamo qualche segnale, ma stiamo a vedere. Se continua a minacciare il veto, allora anche il piano B deve essere sul tavolo, quindi l’opzione 26 deve essere sul tavolo. C’è un solo Paese che lo blocca, per questo bisogna preparare un piano B, una 26esima opzione». Lo ha detto il presidente e capogruppo del Ppe, Manfred Weber incontrando i cronisti di alcune testate europee.
«Il secondo argomento per cui non c’è alcuna opzione di fallimento è la dimensione internazionale. Noi come europei dobbiamo dare ai nostri amici americani il chiaro segnale che siamo a bordo, siamo impegnati, siamo pronti per un finanziamento sostenibile e a lungo termine dello Stato ucraino», ha aggiunto Weber, osservando: «Dobbiamo capire e mostrare alla gente che siamo un obiettivo della guerra. La Russia, Putin, vuole attaccare l’Europa, odia il nostro modo di vivere, lo stile di vita europeo. Libertà e democrazia sono in gioco. Non è una questione tecnica. Ãê un dibattito fondamentale sulla difesa dei nostri valori. E credo che questo debba entrare nella mente e nel pensiero delle nostre società europee. Questo tipo di leadership politica è necessaria in questo momento». Allo stesso tempo, l’impasse «è anche, ancora una volta, un promemoria, un campanello d’allarme per la struttura operativa dell’Unione europea. È evidente che il voto all’unanimità non funziona. Ovviamente, il voto all’unanimità non ci sta portando a dei risultati».
Ore 00:36 – Baltici: aiuto a Ucraina non diminuisca dopo elezioni Usa
«C’è chi sta cercando di eliminare il dominio degli Stati uniti in Europa e nel mondo per distruggere il sistema politico ed economico creato al termine della Seconda guerra mondiale e, a questo fine, auspica che dopo le elezioni presidenziali, il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina diminuisca». Lo ha affermato la presidente del Parlamento lituano, Viktorija Cmilyte-Nielsen, al termine del colloquio, tenutosi oggi a Washington, con il presidente della camera dei Rappresentanti degli Stati uniti, Mike Johnson. Cmilyte-Nielsen, che era accompagnata dai suoi omologhi lettone, Daiga Mierina, ed estone, Lauri Hussar, ha sottolineato che il Cremlino sta tentando di destabilizzare l’intero sistema internazionale con l’aiuto di altri stati autoritari con l’obietivo di creare un asse contrapposto alle democrazie occidentali.
I presidenti dei parlamenti degli Stati baltici hanno sottolineato che , nonostante l’instabilità, la congiuntura internazionale rappresenta anche un’occasione per rendere ancora più strette le relazioni tra le due sponde dell’Atlantico e implementare la collaborazione nell’ambito della difesa, del commercio e della sicurezza energetica. «Prima di tutto – ha aggiunto ancora Cmilyte-Nielsen – va tuttavia rafforzata la sicurezza. Sebbene il fronte è in Ucraina, è necessario rafforzare ulteriormente il confine orientale della Nato dando piena attuazione alle decisioni prese nel corso del vertice dell’Alleanza atlantica della scorsa estate a Vilnius».