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Ucraina Russia, le notizie sulla guerra di oggi | Kiev: «Attaccato un deposito petrolifero vicino a San Pietroburgo». Macron da Zelensky a febbraio

• Nato: «La guerra in Ucraina determinerà il destino del mondo».
• Tajani: «L’Italia e la Ue continueranno ad aiutare l’Ucraina».
• Kiev: «Nonostante le sanzioni, la Russia ha ricevuto quasi 3 miliardi di dollari in componenti dall’Occidente».
• Medvedev: «L’Ucraina è russa, con Kiev ci saranno altre guerre».

Ore 23:19 – Lavrov: preoccupa la mancata condanna del nazismo di Italia e Germania

Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, nella conferenza stampa odierna, è tornato ad attaccare Italia, Germania e Giappone, le potenze dell’Asse nella seconda guerra mondiale, per non aver votato per due volte una risoluzione all’Onu proposta da Mosca sulla inammissibilità della «glorificazione del nazismo». Già a dicembre e ancora prima a settembre Lavrov aveva messo insieme i tre Paesi, che sostengono l’Ucraina, definendo «allarmante e «deplorevole» che non avessero votato per la risoluzione di Mosca. Aggiungendo di esprimere dubbi sulla «sincerità del pentimento» di Germania, Italia e Giappone per quanto commesso nella Seconda guerra mondiale. Le accuse in particolare all’Italia erano state rilanciate nei giorni scorsi anche dalla portavoce di Lavrov, Maria Zakharova, commentando la vicenda di Acca Larentia. «L’Occidente appoggia Kiev anche perché in Ucraina al potere sono saliti i neonazisti, così amati e coccolati nei Paesi della Nato. È per questo che tutti tacciono quando, ad esempio, per le strade delle capitali sfilano in marcia i reduci della Waffen SS», era stato il suo commento su Telegram il 12 gennaio, in riferimento al corteo di estrema destra svoltosi a Roma il 7 gennaio.

Ore 20:56 – Biden: «La maggioranza repubblicani a favore degli aiuti a Kiev»

«Penso che la stragrande maggioranza dei membri del Congresso sostenga gli aiuti all’Ucraina. La questione è se una piccola minoranza sosterrà o meno gli aiuti, il che sarebbe un disastro»: lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ai reporter, convinto che l’incontro di ieri con i leader del Congresso sia andato «bene».

Ore 19:01 – Al via la maxi esercitazione della Nato: 90 soldati per simulare un attacco russo

(di Giuseppe Sarcina) Non solo i numeri, anche i proclami, gli annunci sono da Guerra Fredda. La Nato prepara una grande esercitazione militare, come non si vedeva dai tempi della Cortina di Ferro. Si chiama «Steadfast Defender 2024», cioè Difensore risoluto, inflessibile. Inizierà la prossima settimana e durerà fino a maggio, coinvolgendo circa 90mila soldati e dispiegando i mezzi più sofisticati, come jet, sistemi di sorveglianza aerea, droni, artiglieria pesante, navi e sottomarini. È una specie di prova generale: la risposta rapida dell’Alleanza Atlantica in caso di attacco russo contro uno dei 31 Paesi membri (presto 32 con l’ingresso della Svezia).

Ore 18:30 – Macron a Zelensky: visita a Kiev a febbraio

Il presidente francese Emmanuel Macron, in un colloquio telefonico con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky, «ha confermato la sua intenzione di visitare l’Ucraina a febbraio» e ha auspicato «che l’accordo bilaterale sulla sicurezza venga concluso in questa occasione, a seguito degli impegni assunti in sede di G7 a Vilnius il 12 luglio». È quanto si legge in una nota dell’Eliseo. «Il presidente francese ha ribadito l’incrollabile sostegno della Francia all’Ucraina e la nostra determinazione a sostenere il popolo ucraino a lungo termine di fronte alla guerra di aggressione della Russia, sia a livello bilaterale che europeo», continua l’Eliseo, e «ha condannato l’intensificazione degli attacchi della Russia contro le città ucraine e i bombardamenti indiscriminati sui civili, ribadendo la convinzione che il tempo non sia dalla parte della Russia».

Ore 16:47 – Mosca, convocato l’ambasciatore di Parigi per «mercenari francesi»

L’ambasciatore francese in Russia è stato convocato al ministero degli Esteri russo, che gli ha notificato una protesta per la presenza in Ucraina, denunciata da Mosca, di mercenari francesi, molti dei quali sarebbero stati uccisi in un bombardamento due giorni fa sulla città di Kharkiv. «In relazione alla distruzione da parte delle forze armate russe del punto di raduno temporaneo di miliziani stranieri a Kharkiv, tra cui c’erano diverse decine di francesi, l’ambasciatore francese è stato convocato al ministero degli Esteri», ha detto la portavoce, Maria Zakharova, citata dall’agenzia Tass. Ieri il ministero della Difesa russo aveva detto che nel bombardamento erano stati uccisi oltre 60 mercenari stranieri e altri 20 erano rimasti feriti, affermando che tra loro c’erano appunto molti francesi. Oggi, invece, il ministero degli Esteri di Parigi ha smentito, affermando che la Francia «non ha mercenari» in Ucraina e denunciando quella che ha definito «una nuova grossolana manipolazione russa».

Ore 16:16 – Nato: «Ci aspettiamo che l’Iran fornisca missili a Mosca»

La Russia in questi due anni di guerra in Ucraina ha usato «molti missili» ma al contempo «è aumentata molto anche la produzione». Lo ha detto il Presidente del Comitato militare della Nato, l’ammiraglio Rob Bauer. «Mosca sta ricevendo missili dalla Nord Corea e ci aspettiamo che li riceva anche dall’Iran, benché al momento non abbiamo ancora osservato tali forniture», ha aggiunto.

Ore 16:04 – Nato: «La pace non è più scontata, dobbiamo essere pronti»

Le opinioni pubbliche dei Paesi che compongono la Nato «devono capire» che non si può più dare la pace per «scontata» nei prossimi anni e che la guerra è un fenomeno che coinvolge tutta la società, che deve sostenere i militari «con uomini e mezzi». Lo ha detto il Presidente del Comitato militare della Nato, l’ammiraglio Rob Bauer, al termine della riunione dei capi di Stato Maggiore alleati. Commentando la pubblicazione dei piani militari tedeschi di un possibile scontro con la Russia a est, Bauer ha detto: «Non mi pare una novità, Mosca per noi è una minaccia e proprio per questo abbiamo sviluppato contromisure».

Ore 15:45 – La Nato lancia un’esercitazione anti-Russia: impiegati 90 mila uomini

La Nato ha ufficialmente lanciato l’esercitazione Steadfast Defender 2024. «È l’esercitazione più massiccia da decenni a questa parte», ha detto il Comandante supremo alleato per l’Europa, il generale Christopher Cavoli. «Steadfast Defender inizia la prossima settimana e durerà fino a maggio, con la partecipazione di 90mila soldati provenienti dagli alleati e dalla Svezia. L’alleanza dimostrerà la sua abilità di difendere l’area transatlantica con un trasferimento di truppe dal Nord America, in uno scenario di risposta a una minaccia militare», ha spiegato.

Ore 15:28 – Kiev: «Attaccato deposito petrolifero vicino San Pietroburgo»

L’Ucraina ha attaccato nella notte un deposito di petrolio nel nord della Russia utilizzando dei droni, ha dichiarato una fonte dei servizi di sicurezza ucraini, in un altro esempio di attacco all’interno del territorio russo. Secondo questa fonte, l’intelligence militare ucraina è responsabile di questa operazione nella regione di Leningrado (nord-ovest), che comprende la grande città di San Pietroburgo e si trova a quasi 1.000 km dal confine ucraino.

Ore 14:55 – Colloquio Zelensky-Macron: annunciata la visita del leader francese

Colloquio telefonico tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ed il suo omologo francese, Emmanuel Macron. Il leader di Kiev, in un post pubblicato sul social X, ha dichiarato di aver ringraziato la Francia per essersi impegnata a produrre nel 2024 decine di cannoni semoventi `Caesars´ e relativi proiettili. Con Macron «abbiamo discusso nel dettaglio la situazione del campo di battaglia, le esigenze prioritarie di difesa dell’Ucraina» e del prossimo pacchetto di aiuti militari della Francia, ha spiegato Zelensky, aggiungendo che i due presidenti hanno incaricato i rispettivi consiglieri politici e militari di «prepararsi alla visita del presidente Macron in Ucraina e di accelerare i negoziati sull’accordo bilaterale sulle garanzie di sicurezza a seguito della Dichiarazione del G7 di Vilnius».

Ore 14:38 – In Russia l’accusa chiede 4 anni e 11 mesi per nazionalista Girkin

La pubblica accusa ha chiesto una condanna a 4 anni e 11 mesi nei confronti di Igor Girkin, detto Strelkov (il Fuciliere), il nazionalista russo sostenitore del conflitto in Ucraina e critico del presidente Vladimir Putin, in carcere dal luglio scorso. Lo ha detto all’agenzia Tass il suo avvocato, Alexander Molokhov. L’accusa nei confronti dell’imputato, che si dichiara innocente, è di «incitamento all’estremismo», un reato che può portare ad una pena fino a 5 anni di reclusione. Girkin, un un ex colonnello dei servizi di sicurezza russi Fsb, è stato nel 2014 alla guida delle forze separatiste filorusse della regione ucraina del Donetsk. Nel 2022 è stato anche condannato all’ergastolo in contumacia da una Corte olandese per l’abbattimento di un aereo malese con 298 persone a bordo nel Donbass mentre era in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur. Dall’inizio del conflitto in Ucraina nel 2022, Girkin ha sostenuto con forza l’intervento russo dal suo canale Telegram, che è arrivato ad avere quasi 900.000 iscritti. Ma non ha risparmiato critiche per la conduzione delle operazioni ai vertici militari e alle autorità di Mosca, contraddistinguendosi come una delle voci dell’opposizione nazionalista, insieme al capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, morto nell’agosto scorso quando il jet privato su cui viaggiava è precipitato in Russia, due mesi dopo avere guidato un tentato ammutinamento. Girkin si è candidato dal carcere alle prossime presidenziali, in programma in marzo, e nelle quali il presidente Putin correrà per un quinto mandato. In quella occasione Girkin ha criticato Putin definendolo «troppo gentile» e affermando che si è fatto ingannare per otto anni, a partire dal 2014, dai leader ucraini e occidentali credendo nella possibilità di una soluzione pacifica della questione del Donbass.

Ore 13:40 – Media: droni Kiev attaccano deposito petrolio San Pietroburgo

I servizi segreti della Difesa ucraina (Gur) hanno condotto un’operazione speciale durante la quale droni hanno attaccato nella notte un deposito di petrolio nell’area di San Pietroburgo. Lo ha riferito ai media ucraini una fonte dei servizi speciali. L’attacco di droni dimostra che «le strutture militari a San Pietroburgo e nella regione di Leningrado sono alla portata delle forze ucraine», ha aggiunto la fonte. «Non era la prima volta» che i droni ucraini attaccavano la regione, «ma questa volta ci sono delle differenze e il nemico le ha avvertite», ha detto ancora la fonte. In precedenza il ministero della Difesa russo aveva affermato che un drone ucraino era stato intercettato all’alba nella regione di Leningrado, che circonda San Pietroburgo.

Ore 13:30 – Medvedev minaccia: la scelta è tra far parte della Russia e morire

Gli ucraini si trovano di fronte a una scelta: far parte della Russia o morire con le loro famiglie. Questa la nuova minaccia rivolta dall’ex presidente russo Dmytri Medvedev: in un post su Telegram, Medvedev ha affermato che gli ucraini devono scegliere tra «la guerra eterna e l’inevitabile morte, e la vita». «Capiranno che la vita in un grande stato comune, che ora non amano molto, è meglio della morte, la loro morte e la morte dei loro cari. E prima gli ucraini se ne renderanno conto, meglio sarà».

Ore 13:23 – Orban, aiuti a Kiev solo su base annuale e fuori bilancio

«Gli eurodeputati vogliono dare soldi all’Ucraina per 4 anni, mentre mancano solo 5 mesi alle elezioni europee. In sostanza, vogliono privare i cittadini del diritto di decidere del proprio futuro. Che posizione antidemocratica! L’Ungheria non è d’accordo. Se vogliamo aiutare l’Ucraina, facciamolo al di fuori del bilancio dell’Ue e su base annuale. Questa è l’unica posizione democratica a soli 5 mesi dalle elezioni». Lo ha scritto in un tweet il premier Viktor Orban tornando sullo scontro con gli altri Paesi membri sul bilancio Ue.

Ore 12:16 – Lavrov: «Avanzerò proposte sui principi per risolvere conflitti»

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che martedì intende presentare al Consiglio di sicurezza dell’Onu quelle che definisce «proposte che mirano a rinnovare i principi collettivi» per la risoluzione dei conflitti: lo riporta la Tass, secondo cui il capo della diplomazia russa ha accusato gli Usa di essere «abituati a dettare» la loro linea a questo proposito. «Abbiamo intenzione di partecipare» alla riunione dell’Onu, ha detto Lavrov. «A questo scopo – ha proseguito – devo andare a New York. Là presenteremo le nostre proposte, che mirano a rinnovare i principi collettivi e non a cercare di risolvere tutto da soli».

Ore 11:20 – Parigi pronta a finanziare 12 nuovi cannoni Caesar

La Francia è disposta a finanziare 12 cannoni Caesar per l’Ucraina, ha affermato oggi il ministro della Difesa, Sebastien Lecornu, chiedendo agli alleati di fare uno sforzo per pagarne altri 60 e rafforzare così la capacità di Kiev contro la Russia. I 12 Caesar rappresentano un investimento di 50 milioni di euro. «Rimarranno 60 cannoni da finanziare, questo è il messaggio che mando a tutti i nostri alleati», ha detto Lecornu durante il lancio a Parigi della `coalizione d’artiglieria´, cerimonia alla quale ha partecipato in videoconferenza il suo omologo ucraino rappresentanti di 23 nazioni alleate di Kiev.

Ore 10:28 – Il ministro della Difesa di Kiev annulla la visita a Parigi per motivi di sicurezza

Il ministro della Difesa ucraino, Rustem Oumerov, ha annullato la sua visita in Francia prevista per oggi «per motivi di sicurezza»: lo ha annunciato il ministero della Difesa francese. Tuttavia, il ministro ucraino parteciperà stamattina , in videoconferenza con il suo omologo francese Sébastien Lecornu, al lancio a Parigi di una «coalizione di artiglieria» volta a rafforzare le capacità di Kiev di fronte alla Russia. Oggi pomeriggio, Lecornu e Oumerov avevano in programma di visitare i siti industriali di Nexter a Bourges, dove vengono prodotti i cannoni semoventi Caesar apprezzati da Kiev, e poi quello del produttore di missili Mbda a Selles-Saint-Denis, un’altra città della Francia centrale.

Ore 10:09 – Isw: «Mosca è ancora impegnata a espandere la sua influenza in Africa»

Proseguono gli sforzi del Cremlino per espandere l’influenza della Russia in Africa attraverso il ministero della Difesa russo e l’Africa Corps controllato dallo stesso ministero: lo scrive sul suo sito l’Istituto per lo studio della guerra (Isw). Secondo la Direzione principale dell’intelligence militare ucraina (Gur), l’esercito russo sta formando squadre di «istruttori militari» da schierare nei Paesi africani, con personale reclutato in Russia e nell’Ucraina occupata, in particolare in Crimea. L’Africa Corps mira a incorporare le operazioni del Gruppo Wagner in Africa, spiega il centro studi statunitense, sottolineando che i funzionari russi definiscono abitualmente il personale Wagner presente nel continente «istruttori militari» e «consiglieri», nonostante i loro ruoli di combattimento nella Repubblica Centrafricana e in Mali. Secondo il Gur, la Russia è particolarmente concentrata sul reclutamento di riservisti russi specializzati nella manutenzione dei sistemi di difesa aerea, ex marinai e altri specialisti.

Ore 09:59 – Lavrov: «La Russia raggiungerà obiettivi operazione militare speciale»

In Ucraina la Russia «raggiungerà gli obiettivi dell’operazione militare speciale». Lo ha ribadito il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in una conferenza stampa di bilancio del 2023. Secondo il responsabile della diplomazia di Mosca è «impossibile» che la Russia venga in qualche modo «sconfitta» in Ucraina. Lo riporta la Tass.

La non effettuazione delle elezioni in Ucraina «riflette il desiderio di Zelensky di mantenere il potere per più tempo possibile», ha aggiunto Lavrov. Secondo il responsabile della diplomazia russa il leader di Kiev si sta «scontrando» sempre di più con i suoi «curatori occidentali».

Ore 09:37 – Lavrov: «Le relazioni con la Cina le migliori di sempre»

Le relazioni tra Russia e Cina «stanno vivendo il periodo migliore della loro storia secolare». Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in una conferenza stampa di bilancio del 2023. Lo riporta Ria Novosti. «Per noi è particolarmente prezioso che Xi Jinping abbia effettuato la sua prima visita di Stato dopo la sua rielezione a presidente della Repubblica popolare cinese nel marzo 2023 a Mosca», ha aggiunto.

Ore 09:30 – Com’è nato il concetto di guerra mondiale? E ne stiamo vivendo una «a pezzi»?

(Antonio Carioti) I diversi conflitti in corso attualmente nel mondo configurano davvero una sorta di «guerra mondiale a pezzi», come ha sostenuto Papa Francesco? E sarebbe il terzo o il quarto conflitto mondiale, visto che la guerra fredda tra il blocco occidentale e quello sovietico, combattuta anch’essa «a pezzi» (Corea, Vietnam, Medio Oriente, crisi di Cuba, invasioni dell’Ungheria e della Cecoslovacchia…), ebbe in effetti caratteristiche globali in quanto estesa più o meno su tutto il pianeta? Ma quand’è che un conflitto può essere definito a pieno titolo mondiale ? Per capire meglio la questione bisogna fare un passo indietro nel tempo.

Qui l’articolo completo.

Ore 08:53 – Kiev: 373.600 militari russi uccisi da inizio guerra

La Russia ha perso 373.600 soldati in Ucraina dall’inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo ha riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Il numero include 780 vittime subite dalle forze russe nell’ultimo giorno. Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 6.147 carri armati, 11.410 veicoli corazzati da combattimento, 11.794 veicoli e serbatoi di carburante, 8.835 sistemi di artiglieria, 966 sistemi di razzi a lancio multiplo, 653 sistemi di difesa aerea, 331 aerei, 324 elicotteri, 6.925 droni, 23 imbarcazioni e un sottomarino.

Ore 08:18 – Olena Zelenska, l’invasione rischia di diffondersi

«L’invasione russa è come le radiazioni e si diffonderà ben oltre l’Ucraina, se non viene contenuta ora». Lo spiega Olena Zelenska, la first lady ucraina, in un’intervista al Corriere della Sera. «Proprio come il mondo civilizzato e democratico si ispira al coraggio degli ucraini, le dittature di tutto il mondo guardano alla Russia come punto di riferimento. Quindi, smettere di aiutare l’Ucraina significa accettare la sconfitta della democrazia», aggiunge Zelenska. Alla vigilia di Capodanno, dice, «mentre il mondo intero festeggiava, la Russia lanciava massicci bombardamenti su tutta l’Ucraina. Invece di fare brindisi e auguri, contavamo i morti – sottolinea la first lady -. Immaginatevi di vivere così tutti i giorni per due anni: la maggior parte della nostra gente soffre di disturbo da stress post-traumatico».

Nel settembre 2022, Olena Zelenska ha presentato la sua fondazione che punta a realizzare anche progetti relativi all’istruzione. «Oggi, solo un terzo dei nostri bambini può studiare a tempo pieno a causa dei bombardamenti russi, quindi stiamo allestendo rifugi nelle scuole in modo che più bambini abbiano diritto a un’istruzione completa e di qualità, come tutti i bambini nel mondo». «Ogni giorno ci svegliamo con la speranza di sopravvivere. È il nostro carburante, la base della nostra resilienza. Senza speranza non esisteremmo più. Facciamo affidamento sull’aiuto e la comprensione dei nostri partner in tutto il mondo – conclude -. Dunque la nostra speranza dipende anche da voi. A voi chiediamo di non distruggerla».

Ore 07:51 – Russia: intercettati drone diretto a Mosca e razzi su Belgorod

La Russia ha respinto attacchi aerei ucraini durante la notte, abbattendo un drone vicino a Mosca e alcuni missili sulla regione di confine di Belgorod. «Nella città di Podolsk l’attacco di un drone in volo verso Mosca è stato respinto dalle difese aeree», ha detto il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin, aggiungendo che secondo le prime informazioni non ci sono state vittime o danni. Il ministero della Difesa ha confermato in una nota di aver abbattuto un drone vicino a Mosca e di averne intercettato un altro nella regione di Leningrado, poco lontano da San Pietroburgo, la seconda città della Russia, che finora ha subito raramente attacchi aerei. Il governatore Vyacheslav Gladkov ha dichiarato che le difese aeree hanno abbattuto 10 missili diretti verso la regione. I rottami hanno ferito una donna, distrutto un garage e danneggiato linee elettriche e del gas.

Ore 06:43 – Ucraina, aeronautica abbatte 22 droni russi nella notte

Le Forze armate russe hanno attaccato il territorio dell’Ucraina nella notte con 33 droni e due missili S-300: le Forze di difesa aerea ucraine hanno distrutto 22 droni. Lo riferisce l’Aeronautica ucraina su Telegram. I 33 droni di tipo Shahed-136 e 131 sono stati lanciati dalla regione Primorsko-Akhtarsk e dalla regione russa di Kursk. Le forze russe hanno anche colpito la regione di Kharkiv con due missili guidati antiaerei S-300.

Le Forze di difesa aerea sono entrate in funzione nelle regioni di Sumy, Mykolaiv, Kherson, Dnipropetrovsk, Kirovohrad e Khmelnytskyi. «Ventidue droni nemici sono stati distrutti dalle forze e dai mezzi dell’Aeronautica militare e delle Forze di difesa dell’Ucraina. Molti altri droni non hanno raggiunto i loro obiettivi. Unita’ missilistiche antiaeree, gruppi di fuoco mobili e dispositivi di guerra elettronica sono stati coinvolti per respingere l’attacco aereo», si legge nella nota militare.

Ore 03:53 – Biden: «Approvare gli aiuti a Kiev, a rischio la sicurezza Usa-Nato»

Joe Biden ha sollecitato il Congresso americano ad «approvare rapidamente» la sua richiesta di fondi supplementari per Kiev e a «mandare un forte segnale della determinazione Usa», ammonendo che continuando a non agire «si mette in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, l’alleanza Nato e il resto del mondo libero». Lo afferma in presidente Usa in una nota diffusa dalla Casa Bianca dopo l’incontro con i leader del Capitol, aggiungendo di aver messo in chiaro anche che «dobbiamo agire ora per affrontare la sfida al confine» con il Messico e dicendosi «incoraggiato dai progressi fatti nei negoziati bipartisan in Senato».

Ore 03:39 – Mosca, droni Kiev su regioni capitale e Leningrado

La Russia afferma che nella notte i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto un drone ucraino sopra la regione di Mosca e ne hanno intercettato un altro su quella di Leningrado. Lo riporta l’agenzia di stampa Tass, citando il Ministero della Difesa russo.

«Il 18 gennaio, verso l’01.30 ora di Mosca, è stato fermato un tentativo da parte del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico utilizzando veicoli aerei senza pilota di tipo aeronautico contro oggetti sul territorio della Federazione Russa. In servizio i sistemi di difesa aerea, un veicolo aereo senza pilota è stato distrutto sul territorio della regione di Mosca e un altro è stato intercettato sul territorio della regione di Leningrado», ha riferito il dipartimento della Difesa.

Ore 03:03 – L’ammiraglio Rob Bauer (Nato): «La guerra in Ucraina determinerà il destino del mondo»

«Il concetto di democrazia deve essere protetto oggi come non mai. Gli ucraini mostrano al mondo cosa significa combattere in ciò che credi. Il risultato di questa guerra determinerà il destino del mondo: continueremo a sostenere l’Ucraina». Lo ha detto il Presidente del Comitato militare della Nato, l’ammiraglio Rob Bauer, aprendo la riunione dei capi di Stato Maggiore alleati.

Ore 02:42 – Macron: la Russia non può e non deve vincere in Ucraina

«La Russia non può vincere in Ucraina. Ne va dell’Ucraina ma anche dei nostri valori e della nostra sicurezza collettiva in Europa». Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, nel corso del suo intervento al World Economic Forum a Davos. «Faremo tutto il possibile per tenere il mondo insieme, per non cedere ai rischi di divisioni», ha concluso.

Ore 02:01 – Kiev: «Nonostante le sanzioni, la Russia ha ricevuto quasi 3 miliardi di dollari in componenti dall’Occidente»

L’ufficio del presidente Zelensky accusa che le aziende occidentali abbiano fornito alla Russia componenti del valore di 2,9 miliardi di dollari nei primi 10 mesi del 2023, nonostante le sanzioni. «I prodotti di oltre 250 aziende occidentali sono stati trovati in campioni di armi russe distrutte o catturate», ha dichiarato l’ufficio, citando una ricerca condotta da un gruppo di lavoro guidato dal capo di gabinetto del presidente, Andriy Yermak, e da Michael McFaul, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Russia. La ricerca si è concentrata sugli sforzi della Russia per eludere le sanzioni sul controllo delle esportazioni di beni militari, ha aggiunto l’ufficio del presidente.

Ore 01:33 – G7, Tajani: una delle priorità è l’Ucraina

Uno dei pilastri del programma italiano della presidenza G7 è il sostegno all’Ucraina. L’Italia e l’Europa continueranno ad aiutare Kiev a difendersi, ha detto il ministro degli Esteri. «Abbiamo inviato l’ottavo pacchetto di aiuti militari perché siamo convinti che se l’Ucraina perdesse dal punto di vista militare non sarebbe raggiunta la pace, sarebbe una sconfitta e non la pace», ha osservato Tajani.

Ore 01:09 – Tajani: «L’Italia e la Ue continueranno ad aiutare l’Ucraina»

«L’Italia, insieme all’Ue, continuerà ad aiutare l’Ucraina nel suo diritto a esistere. Vogliamo la pace che implica che non ci sia un vincitore e un vinto, ma arrivi nel rispetto del diritto internazionale. L’Ucraina sta difendendo la sua libertà e quella dell’Europa». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di una conferenza stampa alla Farnesina sulla presidenza italiana del G7.

Ore 00:30 – Medvedev: «L’Ucraina è russa, con Kiev ci saranno altre guerre»

I territori ucraini fanno parte della Russia e l’esistenza stessa dell’Ucraina come Stato indipendente provocherà nuovi conflitti, forse tra dieci o quindici anni, anche se quello attuale arriverà a una conclusione. È quanto afferma l’ex presidente russo Dmitry Medvedev. «La presenza di uno Stato indipendente sui territori storici russi sarà una ragione costante per la ripresa delle ostilità», scrive sul suo canale Telegram Medvedev, attualmente vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale.

Secondo Medvedev, «indipendentemente da chi è al potere nella formazione cancerosa che va sotto il nome di Ucraina», le probabilità di una nuova guerra saranno «del 100%, non importa quali accordi di sicurezza l’Occidente firmerà con il regime fantoccio di Kiev». «Né l’associazione dell’Ucraina con la Ue, e nemmeno l’entrata di questo Paese artificiale nella Nato lo impedirà, e ciò potrà avvenire tra dieci o quindici anni», conclude l’ex presidente russo.

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