Mentre metà del mondo ha gli occhi puntati sulle Olimpiadi di Parigi, L’Iran inizia con l’esecuzione delle condanne a morte di giovani donne e uomini che hanno partecipato al movimento Donna Vita Libertà.
All’alba del 6 agosto Reza Rasaei, 34 anni, è stato giustiziato per aver preso parte alle proteste contro la Repubblica islamica scoppiate in seguito alla morte di Mahsa Amini, uccisa dalla polizia religiosa per aver mostrato i capelli mentre indossava il velo in modo scorretto nel settembre 2022. L’esecuzione è avvenuta in segreto, dopo torture e violenze, anche sessuali, dopo un processo farsa e senza avvisare né la famiglia né l’avvocato del giovane. segnala Amnesty International.
La notizia del lettera scritto dal presidente dell’Irlanda, Michael Higgins, al nuovo presidente della Repubblica islamica Masoud Pezeshkian, eletto con la più bassa affluenza alle urne nella storia del regime e successore di Ebrahim Raisi, “il macellaio di Teheran”. Nella lettera Higgins fa presente congratulazioni a Pezeshkian per la nomina a presidente, auspica il dialogo tra i due Paesi e sostiene che l’Iran ha un ruolo “cruciale” per la pace in Medio Oriente.
Masih Alinejad, giornalista iraniana e attivista per i diritti umani, commenta così su X (Twitter):
Vuoi sapere perché il regime iraniano ha deciso di giustiziare i manifestanti Chi prese parte alla rivolta Donne, Vita, Libertà due anni dopo gli eventi?
Guarda come i leader del mondo libero, come il presidente irlandese, si schierano con i tiranni assetati di sangue e ignorare i crimini contro l’umanità commessi dalla Repubblica islamica. Quando il regime può facilmente sfuggire alla responsabilità dei suoi crimini, perché dovrebbe smettere di uccidere le persone che si oppongono a lui?
Il regime che prima ha ucciso Mahsa Amini per aver mostrato una ciocca di capelli e oggi hanno giustiziato Reza Rasaei per aver protestato contro il suo brutale omicidio. Questo regime acceca le donne in prigione, le violenta o le uccide semplicemente per aver mostrato i loro capelli.
Alle donne politiche occidentali che si sono tagliate i capelli in segno di solidarietà con le donne iraniane: non avevamo bisogno che vi tagliaste i capelli, ma vi abbiamo chiesto di tagliare i legami con i nostri assassini.
Ai leader mondiali che gridano di “stare dalla parte del popolo iraniano”. Non avevamo bisogno che voi “foste dalla nostra parte”. Vi abbiamo chiesto di sedervi con i vostri alleati e di isolare il regime terroristico iraniano.
Distribuire denaro a questo governo, riprendere le trattative e congratularsi con il cosiddetto presidente riformista consente a questo regime brutale di continuare impunito il suo regno del terrore.
Ci sono altri prigionieri nel braccio della morte IN QUESTO MOMENTO. Le vite delle persone innocenti che hanno aderito alla rivolta “Donna, Vita, Libertà” rischiano di essere giustiziate in Iran.
La storia giudicherà severamente questo atto, come un momento in cui un leader ha scelto di stare dalla parte dell’oppressione piuttosto che dalla parte degli oppressi.
#StopEsecuzioniInIran
Maria Celeste